Consigli di Content Marketing per le piccole e medie imprese nel 2023

Consigli di content marketing per piccole e medie imprese nel 2023

Pronto per il nuovo anno? Scopri pratici consigli di Content Marketing per le piccole e medie imprese nel 2023!

Il 2022 è ormai alle nostre spalle ed è il momento di fare i conti e prepararsi a un nuovo anno pieno di sfide, ma anche di speranza per il futuro. Come possono le PMI affrontare al meglio il 2023, facendo tesoro delle lezioni date dalla crisi e con uno sguardo al mercato che ci aspetta?

 
Ecco dei consigli di Content Marketing per le piccole e medie imprese nel 2023!

Dobbiamo ricordarci che questa grande crisi che abbiamo affrontato e che purtroppo non è ancora finita, ha cambiato notevolmente le abitudini delle persone, che ora sono molto più attente e sensibili alle conversazioni online e al rapporto con le aziende nel mondo digital.

Le aziende più innovative e sensibili al cambiamento hanno colto il momento per far sentire la propria vicinanza ai propri utenti in questi periodo delicato, senza nascondersi, sparire o far finta di niente, errori compiuti invece da molte altre aziende.

Adesso, soprattutto per quanto riguarda le micro-imprese e in generale le PMI è fondamentale oggi più che mai fare i conti e capire quanto è solido il proprio business plan, quanto efficiente sia il proprio reparto di digital marketing e come strutturare gli investimenti per il 2023.

Guardiamo quindi una checklist delle attività da svolgere per partire alla grande e qualche trend interessante per il nuovo anno.

 

La checklist per le PMI nel 2023

 

Il Budget di Marketing

Innanzitutto bisognerà stanziare un budget di marketing. Generalmente si parla di una percentuale del fatturato che in media varia tra il 3% e il 10%. Tuttavia ci sono anche situazioni per cui si ragiona in termini di disponibilità finanziaria o di ambizione imprenditoriale.

 

Le voci di investimento

A questo punto bisognerà allocare il budget alle voci necessarie, che sono legate:

  • alla formazione dello staff e ai consulenti;
  • al budget pubblicitario puro (quindi i soldi che andranno direttamente alle campagne su Facebook e Google, per fare un esempio);
  • ai software di supporto;
  • alla produzione dei contenuti e quindi di tutto ciò che servirà a costruire una relazione con il tuo pubblico.

 

Le domande da porti

Fatti un po’ di queste domande e lì dove qualcosa non ti è chiaro, segnatelo per approfondirlo e metterlo in piedi entro il prossimo anno: sono tutte attività importanti, se non vitali, per il tuo business.

  • Il tuo brand ha un’identità forte? Hai ben chiari la tua mission, la tua vision, i tuoi valori, il tuo tono di voce, la tua proposta unica di valore? Questi elementi si rispecchiano nei tuoi contenuti e nella tua identità visiva?
 
  • Hai a disposizione un’analisi dei competitor e una ricerca di mercato aggiornata per il tuo settore?
 
  • Hai un sito internet e/o un e-commerce user friendly, chiaro, semplice da usare, che converte? Potrebbe fare di più?
 
  • Hai un blog? E hai un piano editoriale costante e di valore per il tuo business?
 
  • Fai attività SEO per migliorare l’indicizzazione sui motori di ricerca?
 
  • Sei presente sui social? Hai piani editoriali che rappresentino il tuo brand in modo efficace? Hai una community attiva e coinvolta con i tuoi contenuti?

 

  • Hai attive campagne di advertising sui Social e su Google?

 

  • Riesci a tracciare le attività che svolgi? Hai un account Google Analytics? Facebook Pixel installato sul sito e così via?

 

  • Hai un CRM? Sta per Customer Relationship Management, e per dirlo in parole molto semplici, è una sorta di segretario che mantiene tutti i dati sui tuoi clienti e sui tuoi contatti, ti permette di inviare loro email personalizzate, messaggi e campagne di vario tipo. Ti permette insomma di costruire relazioni di valore e di inviare promozioni personalizzate al tuo pubblico. Non puoi farne a meno!

 

  • Hai un piano strategico di invio di email per il lancio dei tuoi prodotti e per quello che viene definito “nurturing”? Il nurturing, letteralmente “nutrimento” serve a dare valore al tuo pubblico, “nutrendolo” con contenuti utili o emozionanti che ti aiutino a costruire una relazione duratura nel tempo.

 

  • Hai in attivo dei servizi di messaggistica instantanea per il tuo business? Es. whatsapp business?

 

  • Hai strutturato un calendario delle attività aziendali da valorizzare con attività di comunicazione durante l’anno? (Es. fiere, eventi di settore, laboratori, festività particolari, ecc.?)

 

  • Ultimo, ma assolutamente non ultimo, hai dei riferimenti professionali e cioè dei professionisti dedicati e specializzati a cui rivolgerti con fiducia per le attività di cui sopra? Non facciamo l’errore di improvvisarci, o pensare di far fare tutto al receptionist o all’amico di turno.

 

Per un imprenditore che ha in piedi molto poco o niente di quanto elencato, questo articolo può essere una doccia fredda, ma importante: se si impegnerà con pazienza a costruire le fondamenta del digital marketing del suo business, passo dopo passo, avrà di fronte un futuro sicuramente più florido per la sua attività.

 

E ora, dopo aver dato un’occhiata alle basi possiamo guardare con più consapevolezza anche qualche trend interessante nel 2023.

 

  1. Il marketing conversazionale

Le persone sono sempre più in cerca di conversazioni rapide: ben l’82% di chi fa una domanda, si aspetta una risposta immediata. Le soluzioni in questi termini sono legate a un fortissimo customer care, con staff dedicato a rispondere sul momento ai servizi di messaggistica instantanea e a chatbot, che invece possano in qualche modo filtrare le domande più frequenti. L’accoppiata è sicuramente vincente e può veicolare contenuti di vario tipo, dalla vendita assistita ai video tutorial.

 

  1. La personalizzazione

La possibilità di personalizzare il più possibile un servizio e la comunicazione di quel servizio è un valore aggiunto sempre più indispensabile (per cui torniamo alla necessità di un CRM come strumento base per partire). Dal semplice chiamare per nome il cliente via email, o mandargli un omaggio per il giorno del compleanno, a veri e propri consigli cuciti sul comportamento dell’utente grazie all’intelligenza artificiale.

 

L’algoritmo di Netflix o Amazon sono esempi eccezionali, ma per chi non ha a disposizione simili risorse si possono consigliare degli strumenti più semplici per partire come sondaggi, analisi dei dati e anche quiz.

I quiz in particolare hanno un alto tasso di interazione, ingaggiano l’utente e ti permettono di acquisirne il contatto e/o di guidarne la scelta di acquisto in modo personalizzato.

  1. Video Marketing

Questo è uno dei trend più importanti e che secondo le statistiche resterà sicuramente tale per i prossimi 5-10 anni. Basti pensare che secondo la survey di Biteable il 74% degli intervistati ha registrato un ritorno sull’investimento maggiore rispetto all’immagine statica.

Cambiano poi i formati e i trend: il 2020 e il 2021 hanno visto una diffusione su ampia scala di Reel e Tik Tok, che sono stati sempre più inglobati nelle strategie di contenuto aziendali, trend al momento in crescita.

 

  1. Influencers, o meglio, Content Creator

Sì, anche questo è un trend che continua la sua scalata. E non bisogna necessariamente guardare solo ai Big: funzionano molto bene anche gli ingaggi di microinfluencer, raccolti in gruppi con campagne ben strutturate. C’è chi dice addirittura che il 2022 si attesterà come l’anno dei Content Creator. Ogni Creator ha infatti la sua unicità, la propria nicchia fedele a cui parlare, il proprio linguaggio unico. Inoltre fanno sempre più uso del formato video o comunque formati visual accattivanti, agevolando i business che con il loro supporto hanno una combo di contenuti di qualità e riprova sociale verso le più diverse nicchie affezionate ai content creator prescelti.

  1. Omnichannel Marketing

Le statistiche ci dicono che incontrare il nostro pubblico su più canali (come social media, apps, email e post del blog), offra un’esperienza più completa all’utente e più possibilità di costruire relazioni durature nel tempo.

Ecco delle statistiche interessanti in questo senso:

  • Tasso di engagement: 18,96% per l’omnicanalità contro il 5,4% per attività su canale singolo
 
  • Frequenza di acquisto: 250% più alta del canale singolo
 
  • Tasso di retention del cliente: 90% più alto per l’omnicanalità contro canale singolo.
 
 

Infine si potrebbe parlare per ore dei futuri trend e di come la tecnologia migliorerà il nostro ecosistema di acquisto, con il crescere di tecniche e strumenti legati alla realtà aumentata, alla ricerca vocale, al machine learning e tecnologie immersive, web apps e così via.

Ma le piccole e medie imprese italiane hanno ancora tanta strada da fare prima. 

Per questo, questo piccolo vademecum può sicuramente aiutarle a riflettere sulle attività da porre in essere per il prossimo anno per una crescita costante e duratura.

 

#ShineOnline

Federica Argentieri

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